Perché raccontarsi fa bene

L’approccio narrativo in psicoterapia

a cura della Dott.ssa Elisa Varotti | Psicologa Psicoterapeuta | 19 marzo 2020

L’intera attività terapeutica è in fondo questa sorta di esercizio immaginativo che recupera la tradizione orale del narrare storie: la terapia ridà storia alla vita“.

(J. Hillman, Le storie che curano)

 

Raccontare e raccontarsi.

Quella del raccontare è un’azione che facciamo fin da piccoli, da quando comincia il nostro senso di sé e abbiamo giusto quella manciata di vocaboli per poter dire qualcosa di noi. Ci raccontiamo da sempre, attraverso le parole ma anche con i nostri gesti, con il nostro fare. Siamo come libri aperti, che gli altri possono leggere e anche, e soprattutto, noi.

Ci avete mai pensato?

Il bisogno dell’uomo di raccontarsi è molto antico, quasi un istinto; è il modo attraverso il quale ognuno di noi ha traccia di sé e può definirsi. Ciascuno di noi ogni giorno si narra rispetto alle imprese che compie, dal come ha trascorso la giornata, al come ha superato un imprevisto, rispetto a eventi vissuti come noiosi o sorprendenti fino ai traguardi raggiunti che ogni persona sceglie per sé…. Ci raccontiamo sempre ed è dalla forma dei nostri racconti, dei nostri vissuti, delle nostre narrazioni che ciascuno può avere traccia di sé, della propria vita, della propria storia. È un definirci. È avere un’identità. È sentirci.

Quando si dice che narrarsi, raccontarsi e scrivere di sé ha un potere terapeutico è proprio per questo. Per il senso di noi che possiamo trovare nelle nostre parole, nel contenitore e nella definizione che noi diamo di noi stessi in un certo momento.

Raccontarsi è cogliere l’occasione di poter fare ordine, o meglio dare un ordine ai nostri pensieri; è attraversare il caos dei nostri pensieri per arrivare a un ordine. Soprattutto in momenti come quello che stiamo vivendo oggi, narrarsi è provare a fare ordine nel caos dei nostri vissuti e del nostro sentire che sono sicuramente emotivamente provati dall’emergenza attorno a noi. È trovare un kòsmos nel caos, come la filosofia greca ci insegna.

Come persone ci comprendiamo attraverso le storie che raccontiamo e nelle quali siamo il personaggio principale. Raccontarci ci permette di capire, di riflettere, di ragionare, di rendere palpabili le nostre definizioni, ricercare e dare un senso e un significato a ciò che siamo e al nostro sentire. Anche quando soffriamo, quando ci capitano eventi, come lutti, perdite, separazioni o quando perdiamo il senso della nostra esistenza è proprio e solo all’interno della nostra storia, di come ci narriamo, che possiamo affrontarli.

Scrivere di noi, leggersi, leggere di Altri, può cambiare il nostro umore e avere effetti sul resto della nostra giornata; può trasformare il nostro stato d’animo e rivoluzionare l’ordine e/o il disordine delle nostre idee e dei nostri pensieri. È poter raggiungere prospettive diverse dalle quali guardarsi e osservare il mondo, le cose che accadono, ciò che ci riguarda. È provare a fare esperienza di sé, in un modo altro e forse diverso rispetto a quello abituale. È dare spazio alla creatività che ci appartiene.

 

 

Questo articolo è stato scritto per la pagina Facebook Aiutiamociaparmaeoltre afferente al Polo Clinico IDIPSI di Parma

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Dott.ssa Elisa Varotti Psicologa Psicoterapeuta

Mi presento…

mi chiamo Elisa Varotti e sono una Psicologa e Psicoterapeuta Sistemica Integrata. Mi occupo di storie di vita, di relazioni, di emozioni e di vissuti. La curiosità dell’Altro, per l’Altro, è uno dei miei strumenti principali di lavoro.

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